Il sorriso contagioso di don Oreste Benzi, morto nove anni fa


Sono passati nove anni dalla morte di don Oreste Benzi, il prete dalla tonaca lisa amico dei poveri e delle schiave “vittime della tratta”, fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII di Rimini, presente con le sue case famiglia in 38 Paesi sparsi nel mondo. Don Oreste ci ha lasciato nella notte tra l’1 e il 2 novembre del 2007, all’età di 82 anni, e da allora i membri della Papa Giovanni continuano a vivere lo spirito della condivisione, che è il cuore del suo carisma, sotto la guida di Giovanni Ramonda. “Don Oreste va meditato, ma non in modo nostalgico” ha sottolineato in occasione di questo anniversario, “dobbiamo meditare il cuore di don Oreste e dire il nostro sì davanti a tutti i nuovi fronti di condivisione con i poveri e gli emarginati. Abbiamo un campo di azione stupendo che ci attende. I giovani vanno dove vedono la credibilità”.

Oggi don Oreste verrà ricordato nella sua città, Rimini, e in molte altre città dell’Italia e del mondo, dove sono vive le realtà da lui fondate, case famiglia e centri di accoglienza, che continuano quotidianamente a impegnarsi per quella società del gratuito che il don riteneva possibile. Lui stesso, profeticamente, aveva lasciato il suo testamento sulla pagina di Pane quotidiano in uscita proprio il giorno della sua morte. “Nel momento in cui chiuderò gli occhi a questa terra”, scriveva, “la gente che sarà vicino dirà: è morto. In realtà è una bugia. Sono morto per chi mi vede, per chi sta lì. Le mie mani saranno fredde, il mio occhio non potrà più vedere, ma in realtà la morte non esiste perché appena chiudo gli occhi a questa terra mi apro all’infinito di Dio”.

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