La rivincita della storia


C'è scritto INDIFFERENZA all'ingresso del Binario 21, il Memoriale della Shoah nei sotterranei della Stazione Centrale di Milano. Una parola che Liliana Segre, deportata a soli tredici anni ad Auschwitz e sopravvissuta, aveva scelto per descrivere ciò che era avvenuto tra il '43 e il '45, quando da quei binari partirono verso i campi di sterminio centinaia di ebrei. 
Per rispondere al monito di Liliana Segre e come per prendersi la rivincita sulla storia di morte evocata da quel luogo, il Memoriale della Shoah ha aperto le sue porte ai migranti in transito verso il Nord Europa. Cinquemila i bambini, le donne, gli uomini, accolti anche solo per poche ore da volontari di tutte le religioni tra i mesi di giugno e novembre scorsi.
Lo raccontano nel servizio del TGR Lombardia Roberto Jarach, vicepresidente del Memoriale della Shoah, e Stefano Pasta, della Comunità di Sant'Egidio.



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