LIVING TOGETHER - L'ARTE DI VIVERE INSIEME IN PERIFERIA

Comunità di Sant'Egidio
Inaugurazione
mercoledì 22 aprile 2015 ore17
  

L’arte di vivere insieme è il filo rosso che lega le opere di artisti con disabilità mentale esposte dal 22 aprile al Laboratorio Museo di Arte Sperimentale di Tor Bella Monaca.

La mostra, fatta di parole, installazioni ed immagini, è un grande invito all’Ascolto, come spiega  Alessia De Montis a margine della sua opera: “Per vivere insieme ci vogliono le regole. La prima è l’ascolto. Nel senso che tutti parlano. Ma chi sta a sentire? Parlare è facile. E’ la cosa più facile, ma chi sta a sentire?”

Sono parole e immagini che rompono il silenzio quelle degli artisti disabili dei laboratori sperimentali della Comunità di Sant’Egidio, e la mostra “Living together, l’arte di vivere insieme” è un’occasione per ascoltare la loro voce su una delle più grandi sfide del nostro tempo: la coabitazione.

La mostra aiuta a comprendere i disabili e i disabili aiutano a comprendere il mondo. Dalle loro opere emerge, infatti, un’analisi acuta della società in cui viviamo, che non tace i problemi e non teme di indicare alcune prospettive. E’ uno sguardo su alcune fra le sfide più impegnative della contemporaneità che stupisce per la lucidità e perché giunge da dove non te lo aspetti. E’ un contributo al dibattito culturale in corso nel nostro Paese, con una prospettiva assolutamente originale e per questo particolarmente stimolante.

Si tratta di un percorso artistico ed umano che passa anche attraverso i Profumi del mondo salendo le scale, installazione “olfattiva” di Giovanni Battista La Marra, artista non vedente, che trasporta idealmente il visitatore sui pianerottoli multietnici del primo luogo di convivenza delle nostre città: il condominio.


Ci si addentra poi su alcuni tornanti delicati della contemporaneità, come nell’opera Naufragio, dedicata a coloro che perdono la vita in questo mare, nella speranza di un futuro migliore, ma si rivolge il proprio sguardo anche al nostro passato di migranti, come in 8 agosto 1956, fuoco a Marcinelle di Roberto Mizzon. Così nell’opera Etnie, che illustra l’evento, l’auspicio di una pacifica convivenza tra i popoli è reso plasticamente attraverso l’utilizzo di materiale di recupero (qui cortecce d’albero)  e di un intenso cromatismo.
 

La mostra è infine un appello a prendere sul serio la voce di persone, come i disabili mentali, spesso impossibilitate ad una comunicazione verbale, ma in grado di partecipare ad un’azione di costruzione della propria coscienza e del proprio valore. Attraverso un processo complesso, in cui la creazione artistica ha un ruolo significativo, si libera una grande ricchezza interiore e la capacità di leggere i segni dei tempi o di proporre soluzioni non scontate.






Laboratorio Museo di Arte Sperimentale

Via dell’Archeologia, 74 - Tor Bella Monaca





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