A Torino, comicia a scuola la solidarietà con la comunità ebraica

Giovedì 19 febbraio alcuni rappresentanti della Comunità di Sant'Egidio di Torino si sono recati in visita alla Scuola Ebraica Emanuele Artom di via S.Anselmo 7, per esprimere solidarietà alla Comunità Ebraica torinese, a seguito dei numerosi attentati che in diversi paesi europei hanno colpito i luoghi simbolo della presenza ebraica. Ad accoglierli il rabbino capo di Torino, rav Ariel Di Porto, il Presidente della Comunità Ebraica Dott. Giuseppe Segre, la Preside della Scuola, dott. Sonia Brunetti insieme ai docenti e agli studenti. Daniela Sironi ha ricordato i forti legami stretti in questi ultimi anni tra la Comunità di Sant'Egidio e la Comunità ebraica a Torino, che vengono a rinsaldare quelli che, a cominciare da Roma, tutte le Comunità di Sant'Egidio nel mondo hanno creato con le Comunità ebraiche. La forza di questi legami ha consentito anche a Torino di condividere una memoria dolorosa dei tempi della persecuzione e dell'eliminazione degli ebrei durante gli anni della dittatura fascista e della seconda guerra mondiale. A Torino la memoria dell'assassinio del giovane Emanuele Artom, ebreo e partigiano, resistente non violento all'occupazione nazista, verrà celebrata per il quarto anno insieme, il prossimo 25 marzo con la partecipazione delle scuole del multietnico quartiere di S.Salvario dove ha sede la Comunità Ebraica e la Sinagoga.

La condivisione di un'ora di lezione sul libro di Ester e la festa di Purim con gli studenti e gli insegnanti della Scuola Media Artom e il saluto del Presidente Segre hanno permesso di mettere a fuoco il tema della prossima Marcia in ricordo di Emanuele Artom; la scuola come casa della libertà dei bambini e dei ragazzi. Una libertà che il giovane Artom ha conservato e coltivato fino alla fine dei suoi giorni, continuando a studiare anche nelle condizioni più dure. Laureatosi nel 1938, insegnante alla Scuola ebraica appena costituita nelle sue classi ginnasiali e liceali, ha portato libri con sè anche nella vita partigiana per poter continuare ad approfondire il suo pensiero che si è precisato negli anni, lasciando un diario affascinante e coinvolgente, narrazione della storia interiore di un ragazzo che diventa uomo affrontando sofferenze e difficoltà crescenti.  

In questi tempi di risorgente razzismo e antisemitismo, il valore della conoscenza, della riflessione, del confronto e del dialogo si affermano come tutela della dignità e della libertà di ogni uomo.

Con questi ricordi e con questi pensieri, la  Comunità di Sant'Egidio e la Comunità Ebraica si sono dati il prossimo appuntamento alla Marcia della Memoria.

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