Il linguaggio dell'arte dei disabili per un nuovo approccio all'età anziana

In questo periodo vi è un grande fermento presso i Laboratori d’Arte Sperimentale del Movimento “Gli Amici” della Comunità di Sant’Egidio.

Tavole rotonde, confronti e dibattiti stanno accompagnando l’attività di questi giorni di tutti i laboratori d’arte di Roma, Napoli, Firenze e Genova. Tutti concentrati verso un unico obiettivo: definire il più possibile il tema della prossima mostra!

Il tema cardine su cui ruotano tutti gli incontri per la prossima biennale artistica è “Gli Anziani”!

Ma perché gli anziani? La domanda potrebbe sembrare lecita. In fondo cosa vi è d’artistico in qualcosa che la società considera “vecchio”?

La verità è che ogni movimento artistico è anche un grande movimento culturale.

Infatti l’anziano ormai è stato decontestualizzato dalla società consumista, che vedendo il valore individuale in base alla sua produttività, l’ha espulso dalla storia.

Per questo i disabili del movimento degli Amici hanno deciso di dedicare i prossimi due anni artistici proprio agli anziani, per aiutare ad attuare una grande rivoluzione sociale. Come è stato per la donna e i bambini, così l’anziano ha bisogno di recuperare il suo giusto valore nella società moderna.

Così i disabili, attraverso l’arte, vogliono dimostrare come l’anziano sia tutt’altro che inutile. Titoli come “il cammino delle generazioni”, “gli anziani e la guerra”, “il lavoro antico degli anziani”, dimostrano come gli anziani hanno ancora molto da dire e da dare a questo società incancrenita dal consumismo.

Giorni importanti, quindi, in cui il movimento “Gli Amici” sta gettando le basi per una nuova e bellissima rivoluzione culturale e sociale.

Diego Romeo

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