Conferenza sulla "primavera araba" e la pace in Medio Oriente

La primavera araba e la pace in Medio Oriente: è stato questo il tema che sabato scorso ha suscitato un notevole interesse tra gli studenti del liceo classico e scientifico “Martino Filetico” e della Ragioneria di Ferentino. L’idea della conferenza è nata dalla collaborazione tra la Preside Valeri e don Paolo Cristiano. A parlarne un ospite che è stato testimone diretto degli avvenimenti di piazza Tahrir al Cairo, il dott. Andrea Trentini, che con la Comunità di Sant’Egidio di Roma da anni si occupa del dialogo con esponenti dell’islam.

Nel suo intervento lo studioso ha sottolineato come la richiesta di cambiamento e di istituzioni democratiche si è diffusa dal Marocco alla Siria proprio a partire dai giovani. La disperazione di uno di loro, un ventenne che ha scelto il gesto estremo di togliersi la vita per protestare contro la dittatura, è stata la miccia che ha innescato i raduni e le manifestazioni. E’ stato un fenomeno inaspettato che ha sorpreso tutti per la rapidità della diffusione, che si è avvalsa di metodi tipici dei nativi digitali, come facebook e twitter. Un’altra caratteristica poco enfatizzata dai media è stata la non-violenza che ha inizialmente contrassegnato molte delle rivolte oceaniche. Raduni che sono stati trasversali ai ceti sociali: adolescenti poveri e marginalizzati si sono ritrovati al fianco di studenti liceali ed universitari, donne con il velo integrale solidali con quelle che seguono i costumi occidentali, tutti animati da una passione frenetica per l’incontro, la discussione, la richiesta ad oltranza di un futuro migliore. Questi movimenti hanno ottenuto obiettivi importanti dai quali non si può più tornare indietro, come il crollo di regimi immutabili in Tunisia ed Egitto. La repressione durissima di altri governanti (come in Siria e in Barhein), l’infiltrazione di fazioni di banditi spesso provenienti dall’estero non possono cancellare l’effetto a lungo termine che tali fenomeni avranno in tutti i Paesi arabi. Alla conferenza, allietata da brani musicali eseguiti da piccoli allievi delle elementari, è seguito un vivace dibattito alimentato da numerose domande degli studenti, dal problema delle armi chimiche al ruolo dei Fratelli Mussulmani. I giovani hanno potuto vivere una mattinata che li ha sicuramente aiutati ad alzare lo sguardo verso un mondo grande e complesso; il silenzio e gli sguardi attenti nell’aula magna sono testimoni della sete di conoscere e anche di impegnarsi per costruire un mondo migliore a partire dalla loro generazione

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