Giovani e anziani. Un'amicizia impossibile?

Chiara, 15 anni, e Francesco, 90, dicono di no


Racconta Chiara: “la prima volta che con i giovani per la pace sono andata a trovare gli anziani in istituto non sapevo quello che avrei vissuto. Poi ho conosciuto Francesco…e non l’ho più lasciato! Con lui ho imparato tante cose ma soprattutto cos’è la guerra e i campi di concentramento, la fame e tutta la sofferenza che milioni di uomini hanno dovuto soffrire.
E’ bello passare il pomeriggio con lui che non smette mai di ringraziarci e di farci tanti complimenti. All’inizio credevo che fosse Francesco ad avere bisogno di compagnia ma ora non saprei come fare a meno di lui!”
Gabriele ,capitato quasi per caso a trovare gli anziani, ha conosciuto Enrichetta:  “Ricordo benissimo la prima volta che incontrai Enrichetta seduta sulla poltrona nella sua stanza spoglia e un po’ buia. Ci ha accolto con un sorriso e con una frase che mi ha cambiato la vita: "Quando venite a trovarmi questa stanza si illumina!” Improvvisamente quella domenica mattina, un giorno in cui non c’è molto da fare, è diventata importante. Enrichetta con la sua simpatia e il suo sguardo attento ha riempito le mie domeniche, ha dato senso a quelle giornate”.
 Quando c’è stato il terremoto a L’Aquila, tanti giovani per la pace sono voluti andare per aiutare gli anziani soli delle tendopoli. Racconta Claudia: “Nella tendopoli di Piazza d’Armi abbiamo conosciuto una “giovane” coppia di sposi che avrebbero celebrato il loro 77esimo anniversario di matrimonio di li a poco. La buona organizzazione del campo non bastava a scaldare il loro cuore triste per tutto quello che avevano perso. La nostra visita ha riportato il sorriso sui loro volti. Per questo abbiamo deciso di continuare a tornare a L’Aquila a trovare gli anziani anche quando l’emergenza è finita. L’amicizia non ha confini neanche di età”.